Francia,  Spagna

Itinerario on the road: 11 giorni tra Provenza e Paesi Baschi

Impegnativo ma senza dubbio indimenticabile: un itinerario di 11 giorni tra Italia, Francia e Spagna.

Da Roma a Barcellona, passando per la Provenza, la Camargue e i Paesi Baschi, per arrivare nella città catalana. Con ritorno direttamente in nave da Barcellona a Roma!

Si tratta di un viaggio che ho fatto qualche anno fa insieme a mia madre e mio fratello, un on the road che mi ha portato alla scoperta di città, culture e tradizioni. Sistemando archivio fotografico e appunti, ho ritrovato l’intero itinerario, con tante informazioni che spero siano utili a chi voglia di intraprendere questo stesso percorso o scoprire alcune tappe interessanti da inserire nel proprio viaggio.

Giorno 1 dell’itinerario tra Provenza e Paesi Baschi – Da Roma a Rapallo

Prima tappa dell’on the road è in Liguria, a Rapallo. Più precisamente a Montallegro, che si trova a 600 metri sul livello del mare ed è raggiungibile con una funivia dalla stazione di Rapallo. Il luogo è caratterizzato da una vista panoramica stupenda sul Golfo del Tigullio e dal santuario basilica di Nostra Signora di Montallegro. 

Monumento di Rapallo è invece il castello in riva al mare. Venne costruito nel 1550, con scopi difensivi, in seguito al saccheggio e la distruzione dell’abitato ad opera del corsaro Dragut, che ridusse in schiavitù numerosi abitanti. Adibito per molto tempo a carcere, è stato restaurato, ed ora è sede di mostre, esposizioni e convegni. Inoltre, ogni anno il 3 luglio, durante l’ultima serata dei festeggiamenti in onore dell’apparizione di N.S. di Montallegro, il Castello è il punto di partenza dello spettacolo pirotecnico detto “la sparata dei ragazzi”,  al termine del quale il castello viene incendiato artificialmente.

Rapallo - montallegro

Dove abbiamo dormito: Rapallo, presso Hotel Montallegro

Giorno 2 – Da Rapallo ad Aix en Provence

Ci vogliono circa 5 ore per varcare il confine e raggiungere Aix en Provence, in Francia.
Passeggiare per le piccole stradine piene di fiori e profumi è davvero una delizia: ovunque c’è lavanda, il fiore tipico della Provenza. Si dice che sia la cittadina delle fontane: effettivamente ne ha molte, ma personalmente non le ho particolarmente apprezzate. 

Da non perdere la meravigliosa cattedrale, con le vetrate che riflettono la luce sul pavimento e le pareti spoglie e scure.

Aix en Provence - cattedrale

Dove abbiamo dormito: Aix en Provence, presso Ibis budget

Giorno 3 – Da Aix en Provence a Nîmes

Durante il tragitto sosta obbligata a Colorado Provenzale, un posto in cui ci sono strane rocce che chiamano “camini delle fate” come in Cappadocia. Qui, nel, Parco Naturale del Luberon, si trovano Roussilon e il Sentiero dell’Ocra, una sorta di canyon caratterizzato da una terra i cui colori assumono 19 diverse sfumature di ocra, dal rosa fino al rosso, passando per marrone, giallo e arancione.

Il sentiero da percorrere una volta parcheggiata la macchina é bello e rilassante. Ci sono tanti alberi che fanno ombra, un ruscello che trascina la sabbia di ocra, una miriade di lumachine bianche che sembrano dei piccoli fiori viste da lontano.

Seconda tappa della giornata è Avignone, dove è possibile visitare il Palazzo dei Papi: simbolo della potenza della Chiesa nell’Occidente Cristiano nel XIV secolo, venne edificato a partire dal 1335, in meno di vent’anni, e costituisce il più importante palazzo gotico del mondo.

Piccola curiosità: i nomi delle strade sono riportati sui cartelli sia in francese che in provenzale.

Ultima tappa della giornata è Pont du Gard: un acquedotto costruito circa 2000 anni fa dai Romani che – per dimensione, stato di conservazione e per le sue meravigliose arcate – è il ponte antico più alto del mondo. È iscritto nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO e si estende in una zona naturale tutelata di 165 ettari.

 

itinerario Provenza e Paesi Baschi - pont du gard

Dove abbiamo dormito: Nîmes, presso Empire Hotel per due notti

Giorno 4 – Nîmes e Arles

Nîmes è città patrimonio dell’umanità per l’arena romana conservata in maniera sorprendente. Ancora più suggestiva però é la Maison Carrée, il tempio romano dedicato a Lucio e Gaio, nipoti di Augusto morti in età prematura. I cittadini di Nîmes lo eressero per mostrare solidarietà all’imperatore romano. Nella stessa piazza, sorge un il moderno edificio realizzato su progetto dell’architetto Norman Foster. L’opera, chiamata Carrèe d’art, é una mediateca. La cosa particolare è proprio l’accostamento tra vecchio (tempio romano) e nuovo (la mediateca) nella stessa piazza. Tra l’altro, il Carrée d’art riprende il nome della Maison Carrée (Carrée sta per “quadrato”, o comunque “4 lati”) e quindi anche la forma.

Maison Carrée

Da Nîmes si arriva in 40 minuti di macchina ad Arles, città costruita dai romani che vanta un teatro romano, utilizzato in passato per gli spettacoli. C’è poi l’arena, in cui ora organizzano le “ferie” cioè le corride. Qui il toro “camarguese” é l’animale simbolo, una vera e propria tradizione. Dicono che questo tipo di corrida sia incentrata sul toro piuttosto che sul torero, tuttavia non mi è del tutto chiara la sorte del toro a fine spettacolo…

arena arles - itinerario Provenza e Paesi Baschi

Per un pranzo, una cena o un aperitivo, sosta consigliata in una delle piazze più famose di Arles: Place du Forum. Qui si trova Le Café La Nuit che é stato dipinto nel celebre quadro “Terrazza del caffè la sera” da Van Gogh, che ha trascorso ad Arles gli anni più produttivi della sua carriera. 

Giorno 5 – Saintes Maries de la Mer, Aigues Mortes e Narbonne

Ci mettiamo in viaggio verso la Camargue, una regione che sembra proprio un altro mondo. Musica, odori, colori hanno ancora qualcosa di provenzale, ma di avvicinano molto a quelli della Spagna. Sarà forse anche per i suoi animali simbolo: cavallo e toro, a cui si aggiunge il fenicottero che abita le paludi di questa regione. 

Arriviamo a Saintes Maries de la Mer, una bellissima cittadina sul mare, ideale per un po’ di relax in spiaggia e un tuffo nell’Oceano (anche se è decisamente gelido!). 

Passeggiando per il paesino il consiglio è quello di visitare la chiesa principale, dedicata alle due Marie, Maria di Salomé e Maria di Jacobé, coloro che erano sotto la croce e che trovarono poi il Sepolcro aperto). Secondo la leggenda sarebbero arrivate sulle coste della Camargue a bordo di una zattera nel 45 d.C. insieme alla serva Sara, per evangelizzare il popolo. Proprio Sara è poi diventata la Santa patrona dei gitani. 

La chiesa da fuori é bianchissima mentre dentro appare come una grotta, in pietra, davvero stupenda. Nella cripta con le reliquie di Santa Sara ci sono talmente tante candele accese che la temperatura percepita è di almeno 10 gradi superiore!  La statua di Sara è ricoperta di mantelli che le vengono messi dai gitani il 25 maggio quando la portano in giro per il paese fino al mare.

 

Saintes Maries de la Mer

Da non perdere infine il Parco ornitologico di Pont de Gau. La Camargue è un’area naturale protetta di grande importanza a livello nazionale ed europeo: ospita oltre 400 specie di uccelli e grazie agli stagni di acqua salata rappresenta uno dei pochi habitat europei per il fenicottero rosa. La colonia riproduttiva abita specialmente lo stagno di Fangassier. Per osservarli al meglio, il consiglio è quello di percorrere la strada sterrata che circonda lo stagno.

Parco ornitologico di Pont de Gau - itinerario Provenza e Paesi Baschi

Ultima tappa della giornata è Aigues Mortes. Oltre ad un giro sulle mura della città fortificata, consiglio anche una visita della cattedrale, gotica ma con vetrate moderne. Molto suggestiva anche perché i colori e la disposizione delle vetrate sono pensati proprio per simboleggiare Padre, Figlio e Spirito Santo.

Dove abbiamo dormito: Narbonne, presso Brit Hotel Plaisance

Giorno 6 – Narbonne, Carcassonne e Montolieu 

Narbonne, ovvero la famosa Gallia Narbonense di Cesare&co. C’é ancora l’antica Via Domitia costruita dai romani che arrivava fino in Piemonte. E poi ovviamente una meravigliosa cattedrale, con un organo enorme. 

Proseguiamo per Carcassonne. Si tratta di una cittadella medievale restaurata nel XIX secolo che conserva anche una parte di cinta muraria di epoca galloromana. Tra l’altro, è stata l’ultima roccaforte dei Catari, poi espugnati da Simon de Monfort.  

Il viaggio prosegue per Montolieu, il “villaggio dei libri”: qui si trovano infatti una ventina di librai, una galleria di venditori di libri usati, artigiani del libro e il museo Michel Braibant, rilegatore e appassionato bibliografo.

Dove abbiamo dormito: Pau, Hotel le Postillon

Giorno 7 – Pau, Donostia San Sebastian e Bilbao

Veloce giro per Pau, cittadina molto curata, piena di fiori, con le casette che sembrano appartenere a un villaggio di secoli fa. Immancabili un castello e una cattedrale!

Poi, finalmente, si varca il confine e si arriva in Spagna, o meglio, nei Paesi Baschi. Mi rendo subito conto quanto qui abbiano a cuore la loro indipendenza almeno dal punto di vista culturale: tutti i cartelli, le strade, le indicazioni sono scritti in spagnolo e in basco.

Prima tappa è Donostia San Sebastian, il paradiso dei surfisti spagnoli. Poi si riparte e dopo 90 km siamo a Bilbao.

Dove abbiamo dormito: Bilbao, presso Hotel Vista Alegre per 3 notti 

Giorno 8 e 9 – Bilbao

Capitale de facto dei Paesi Baschi, Bilbao merita almeno due giorni di sosta. Uno dei quali può essere praticamente e interamente dedicato al Guggenheim Bilbao Museoa.  Di Bilbao ne ho parlato qui. 

Giorno 10 – Da Bilbao a Corella, passando per Pamplona

Dopo un ultimo giro per Bilbao, si riparte. Direzione: Pamplona. La città, protagonista della corrida e della corsa con i tori durante la famosa festa di San Firmin in cui i tori corrono per la città, vanta un centro tutto pedonalizzato, strade grandi ma anche viottoli più caratteristici. 

spagna

Dove abbiamo dormito: Corella, presso Hotel Ristorante Caracho

Giorno 11 – Da Corella a Barcellona, passando per Zaragoza

Sosta a Zaragoza, dove c’é la basilica della Madonna del Pilar.

zaragoza

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Barcellona, dove ci godiamo una passeggiata serale ammirando Casa Batlò, dell’architetto Gaudi.

Gaudi - barcellona

Dove abbiamo dormito: Barcellona, Hostal Lima

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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