Immergersi nell'arte: la mostra multimediale su Van Gogh a Roma

Avete mai desiderato immergervi un quadro di Van Gogh?

A Roma è possibile: ha aperto infatti a novembre 2023 il Next Museum, uno spazio multimediale e tecnologico nato per accogliere mostre immersive, dove la cultura gioca con la tecnologia.

Negli spazi dell’ex Cinema Avila – Corso d’Italia 37/d, a pochi passi da Villa Borghese – Next Museum ospita fino a settembre 2024 la prima mostra multimediale dal titolo “Van Gogh Experience”, un viaggio nel tempo che abbraccia il visitatore conducendolo nella vita, nelle suggestioni e nelle opere dell’artista.

Un museo in cui non ci sono quadri ma attraverso videomapping, immagini 3D, ologrammi, visori di realtà virtuale e la ricreazione di location iconiche ispirate ai quadri di Van Gogh, è possibile fruire la cultura in una maniera nuova e divertente, adatta a tutti e tutte.

La mostra ripercorre il luoghi in cui ha vissuto e lavorato Vincent Van Gogh, dalla città dell’Aja a Londra, da Amsterdam a Bruxelles, da Anversa a Parigi e infine ad Arles in Provenza.

Le opere riprodotte grazie alla realtà virtuale sono le più iconiche di Van Gogh e vanno da La notte stellata ai Girasoli, dalla Notte stellata sul Rodano all’Autoritratto, da I mangiatori di patate a Campo di grano con corvi, e infine la sua Camera da letto ad Arles, tra i capolavori più conosciuti.

Il percorso della mostra immersiva su Van Gogh

Il percorso si divide in 4 sezioni.

Si apre con una breve timeline che aiuta a ricordare la vita e i fatti salienti che hanno condizionato l’arte di Van Gogh.

A seguire, ci si immerge nei suoi pensieri geniali e folli, riprodotti nella sala del videomapping: oltre mille metri quadri di superficie dove ogni cosa prende vita e diventa arte, a 360 gradi, in un viaggio a tinte scure ricco di pathos e drammaticità, a narrare il suo tormento e i suoi stati d’animo mentre dipingeva.

Il video viene proposto in loop e dura circa 30 minuti. Il consiglio è spostarsi all’interno della sala e apprezzarlo da diversi punti di vista: in piedi o seduti. Ad accompagnare il tutto, brani di musica classica: da Mozart a Chopin, da Verdi a Bach, da Strauss a Beethoven e Schubert.

Si continua poi tra i colori: sono infatti presenti tre scenari che riproducono il campo di girasoli e la camera del pittore ad Arles. Una sezione pensata appositamente per photo opportunity e selfie, ma la luce non è assolutamente adeguata e il risultato delle foto non è proprio il massimo.

Infine, si può partecipare alla sezione virtual reality che consente, una volta indossato l’oculus – ovvero il visore per la realtà virtuale di ultima generazione – di vedere con gli occhi di Van Gogh, intento ad osservare il mondo e a trarre ispirazione dai paesaggi a lui più famigliari per le sue opere. Questa ultima esperienza è molto carina ma ha un costo accessorio, che onestamente dato il prezzo già alto per la mostra ho trovato un po’ eccessivo.

Ne vale la pena?

Il prezzo della mostra è alto per quello che viene offerto, considerando che l’esperienza per la virtual reality (la più originale) ha un costo a parte di ulteriori 3 euro. La mostra non scende molto in profondità per quanto riguarda le opere e la vita dell’artista e la location purtroppo ha bisogno di ulteriori ammodernamenti e sistemazioni per essere piacevolmente fruibile, dai bagni alla sala in cui si svolge l’esperienza VR. In generale, di interattivo c’è davvero poco.

Insomma, un punto di partenza interessante per creare nuove esperienze per fruire l’arte, ma si può fare decisamente di meglio.