villa e grotta di tiberio - antro
Lazio

Tra storia e mito a Sperlonga: visita alla Villa e alla Grotta di Tiberio

Tra mare, cultura, mito e storia: percorrendo la via Flacca, proprio sotto Sperlonga, si trovano la Villa e la Grotta di Tiberio, imperatore romano dal 14 al 37 d.C., successore di Augusto.

Un complesso straordinario nel Lazio, a 2 ore di distanza da Roma, che comprende  la Villa imperiale con annessa la Grotta di Tiberio e il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, che custodisce i reperti e le statue che erano in passato collocate all’interno della grotta. 

Non ci ero mai stata prima di questa estate, nonostante di fatto questa costa mi sia piuttosto familiare: da che sono piccola infatti ho trascorso le mie estati tra Nettuno, Latina, Sabaudia, Circeo, Terracina e Sperlonga. Così, tra un bagno e l’altro, mi sono ritrovata a passeggiare nella villa dell’imperatore, in riva al mare. 

La grotta naturale si trova al limitare della spiaggia: era diventata parte integrante della residenza imperiale e ospitava, ed ospita ancora, una piscina spettacolare, statue di pregio ed alcove.

Vi porto a fare un giro in questo luogo che fa parte della cosiddetta “Riviera di Ulisse”: ricco di fascino e storia, dove il mito dell’eroe dal multiforme ingegno è ancora molto vivo e presente.

Leggenda vuole infatti che proprio lungo queste coste si trovasse la maga Circe, presso cui il re di Itaca avrebbe soggiornato per più di un anno prima di riprendere il lungo viaggio verso gli amati Penelope e Telemaco. 

La Villa e la Grotta di Tiberio: il ritrovamento

I resti archeologici della villa sono stati rinvenuti piuttosto recentemente,  nel 1957, durante i lavori di costruzione della nuova Via Flacca. 

La villa era citata da fonti antiche ma la sua collocazione era sconosciuta: in particolare, Tacito e Svetonio riportano che nel 26 d.C. Tiberio scampò durante un banchetto al crollo di alcune rocce all’interno della grotta. Dopo questo episodio l’imperatore si sarebbe trasferito a Capri. 

villa tiberio sperlonga

A suscitare grande interesse furono soprattutto alcuni oggetti recuperati durante gli scavi. Una grande quantità di frammenti scultorei che riportavano un’iscrizione con i nomi degli scultori Agesandro, Atanodoro e Polidoro di Rodi, gli autori del Laocoonte conservato ai Musei Vaticani. 

Per questo come prima cosa si ipotizzò  che si trattasse di una copia della celebre opera. 

I gruppi scultorei della Grotta di Tiberio

Tuttavia, il restauro dei frammenti e il rinvenimento di un’iscrizione di un certo Faustinus Felix, contenente la descrizione delle opere da lui ammirate nell’antro, portarono ad individuare quattro gruppi di sculture di marmo greco.

A fare da filo conduttore son le imprese di Ulisse.

  • Polifemo – con l’accecamento di Polifemo
  • Scilla – con Scilla che assalta la nave di Ulisse
  • Ratto del Palladio con Ulisse e Diomede
  • Pasquino con Menelao e Patroclo / oppure con Ulisse e Achille

Si ipotizza che lo stesso Tiberio avesse posto i gruppi nella grotta come decorazione.

Il Museo Archeologico di Sperlonga

Quel che rimane dei gruppi scultorei – insieme ad altri resti ed oggetti che vennero alla luce nel corso degli scavi – può essere visto nel Museo Archeologico che sorge proprio sopra la villa e la grotta. Il museo venne inaugurato nel 1963, su progetto di Giorgio Zama. Il museo fu una grande conquista per gli abitanti di Sperlonga, che si erano opposti al “trasloco” dei reperti nella Capitale, dove lo Stato avrebbe voluto portarli per le operazioni di restauro. La loro opposizione fece sì che tutta l’operazione di restauro si svolgesse in loco che si allestisse il prima possibile un Museo dedicato.

villa e grotta di tiberio museo archeologico sperlonga

Il Museo è piccolo ma molto luminoso e permette di ritrovarsi faccia a faccia (occhio a occhio, forse) con Polifemo, grazie ad un allestimento che mette insieme resti e riproduzioni, per restituire al visitatore quello che doveva essere l’originale gruppo scultoreo. 

villa e grotta di tiberio - gruppo Polifemo

Di grande impatto anche il Gruppo di Scilla che grazie all’opera di restauro può essere ammirata in tutta la sua imponenza. Racconta uno degli episodi più noti dell’Odissea: Scilla, mostro a sei teste, divora sei compagni di Ulisse.

villa e grotta di tiberio - gruppo di scilla

Uscendo dal museo, un breve sentiero conduce ai resti della villa imperiale di Tiberio. Edificata su una preesistente Villa di età repubblicana, era dotata di ambienti abitativi, di impianti termali e di un attracco sul mare. 

Da qui si accede direttamente alla grotta. Ospitava il triclinio imperiale e fungeva da scenografia naturale per i gruppi scultorei che proprio qui erano collocati. Probabilmente l’interno della grotta era inoltre decorato con mosaici e marmi.

villa e grotta di tiberio - fronte

Diciamo che dopo aver visto questo luogo appare chiaro il motivo per il quale Tiberio non avesse alcuna voglia di tornare a Roma!

Visitare il Museo, la Villa e la Grotta di Tiberio

Dopo il periodo di chiusura dovuto all’emergenza epidemiologica da COVID-19, il sito è nuovamente aperto al pubblico nel rispetto di tutte le misure in vigore per il contenimento del contagio.

Museo: da giovedì a domenica ore 8.30-19.30 (ultimo ingresso ore 19.00).
Area archeologica: da giovedì a domenica ore 8.30-16.00 (invernale), 8.30-19.00 (estivo)
Costo: intero € 5,00, ridotto € 2,00 (dai 18 ai 25 anni), altre agevolazioni consultabili nel sito web del MiBACT.

Un giro a Sperlonga e il panorama dalla Torre Truglia

Dalla villa di Tiberio si può salire direttamente a Sperlonga, uno dei borghi più belli d’Italia. Il centro storico è caratterizzato da stradine strette e case bianche con le finestre azzurre, scorci sul mare che al tramonto si tinge di arancio.

Per ammirarla dall’esterno, il mio consiglio è quello di raggiungere la Torre Truglia. La Torre, simbolo di Sperlonga, è stata costruita nel 1532 e sarebbe stata edificata su una preesistente torre di avvistamento delle coste laziali. Dopo la distruzione per mano dei pirati del corsaro Barbarossa, venne ricostruita nel 1611, quindi di nuovo distrutta dai turchi nel 1623. Tra il 1870 e il 1969 è stata sede della Guardia di Finanza; infine è divenuta sede del Centro educazione dell’ambiente marino del Parco naturale regionale Riviera d’Ulisse.

sperlonga Torre Truglia
 

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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