
Cantine I Favati: storia e vino che sanno di buono e genuino
La storia della Cantina I Favati è una storia lunga circa vent’anni, o forse un po’ di più. Si, perché se è vero che intorno agli anni 2000 Rosanna, Giancarlo e il fratello Piersabino presero la decisione più faticosa ma forse più soddisfacente della propria vita, se non fossero esistite quelle fantastiche vigne di famiglia poste su terreni composti da argille gialle, tufo e vene calcaree sotterranee questa storia non sarebbe mai diventata realtà.
La storia di Cantine I Favati
Rosanna Petrozziello era una bancaria dalla carriera già ben avviata, prima Responsabile di Filiale e presto diventata Responsabile di Area, il marito Giancarlo Favati invece Avvocato. Ma i genitori di Giancarlo possedevano 16 ettari di vite (ad oggi diventati 40 grazie ad una recente operazione in un territorio importantissimo come quello di Taurasi) e così si presenta davanti a loro una scelta difficilissima: prendere in mano i vigneti abbandonando la loro vita e la loro carriera dedicandosi interamente al vino.
Rosanna (che fino a quel momento era astemia) si iscrive al Corso da Sommelier ed insieme al marito e al cognato cominciano ad occuparsi di qualsiasi aspetto in vigna ed in cantina costruita sotto la propria casa (così come avviene adesso anche per le loro figlie Carla e Brigida) avvalendosi della preziosa consulenza dell’enologo Vincenzo Mercurio dopo la sua importantissima esperienza da Mastroberardino.
Arrivando in macchina sorge spontanea la domanda: ma avremo sbagliato strada? Sarà qui la cantina? Quando decidi che fare vino diventa il tuo lavoro, la tua vita, non esiste più casa e cantina, tutto è fuso, tutto è unito senza più alcuna distinzione. Sopra la casa e sotto la cantina e ahimè quei maledetti gradini che tanto fanno dannare Rosanna. A piano terra un grandissimo salone che all’occorrenza, quando il numero degli ospiti lo consente, diventa una sala degustazione ed in quel momento non c’è più casa, cantina, sconosciuto ma c’è solo una cosa che accomuna tutti: la passione per il vino.
Degustazione Cantine I Favati: i vini provati
Si inizia così la degustazione di cinque vini delle Cantine I Favati che raccontano tutto del territorio: ci troviamo a Cesinali, situato nell’area della Valle del Sabato, un comune di 2600 abitanti circa, situato a 380 metri sul livello del mare e a 6 km da Avellino, in Campania.
Greco di Tufo Docg Terrantica 2021
Un bianco da una verticalità pazzesca, con freschezza e acidità che non sembrano minimamente sentire il passare del tempo.
Il Greco di Tufo “Terrantica – Etichetta Nera” è un bianco che nasce da vigneti situati a un’altezza di circa 400 metri sul livello del mare, affina solamente in acciaio, e colpisce immediatamente per le intense note agrumate, di frutta a polpa bianca, salmastre e floreali. In bocca è scalpitante, diretto ed estremamente fresco e gradevole.
Fiano di Avellino Docg Pietramara 2021
Un fiano che proviene dalle vigne centrali dei vigneti Pietramara, al naso una coinvolgente delicatezza aromatica. Vincenzo Mercurio dice del Fiano:
Il segreto è seguirlo con dedizione. È un vitigno sensibile, risente delle attenzioni di chi gli sta intorno. Col fiano è più facile sbagliare, subisce gli umori delle persone, assorbe energia e tensione umana, per questo bisogna stargli dietro, assaggiarlo almeno 50 volte in un anno.
Il Fiano di Avellino “Pietramara – Etichetta nera” proviene da sole uve Fiano dell’avellinese vinificate in purezza. I grappoli derivano dagli appezzamenti più bassi del cru Atripalda, esposto a sud-ovest. Dopo una breve macerazione a freddo, la fermentazione e l’affinamento sono svolti esclusivamente in acciaio. Al naso frutta gialla, frutta esotica, infusi di erbe e frutta a guscio (nocciola). In bocca è elegante ed estremamente elegante. Un vino dalla grande personalità.
Rosato Campania Igt Rose Season
Un rosato amato da tantissimi chef per l’estrema duttilità e la perfetta rappresentazione del territorio.
Il “Rose Season” è un rosato con intensi riflessi ramati ottenuto da sole uve aglianico, sprigiona al naso profumi di frutta rossa fresca, chinotto, arancia rossa ed erbe aromatiche. In bocca una bella freschezza è perfettamente bilanciata dalla trama di un tannino percepito in lontananza ma che dona forza e vigore a una delle ultime new entry della cantina.
Irpinia Campi Taurasini Doc Cretarossa
Un rosso dagli intensi profumi minerali e ferrosi.
Il “Campi Taurasini Cretarossa” è ottenuto da uve Aglianico in purezza, fermentazione in acciaio a temperatura controllata ed affinamento in botti di primo e secondo passaggio per una durata di circa 18 mesi prima di essere imbottigliato. Il naso non può che essere colpito da intense note minerali, quasi ematiche, vulcaniche dopo aver dato un ampio assaggio di frutta rossa matura ed erbe aromatiche. In bocca il tannino è ancora molto presente, questo vino si apprezza meglio se bevuto dopo aver mangiato salumi e formaggi locali.
Taurasi Docg Terzotratto 2015
Un vulcano con avanti a se anni e anni di lunga vita ed eruzioni di piacevolezza.
Il Taurasi “Terzotratto” è senza dubbio il vino più esplosivo bevuto durante la degustazione. Un esempio perfetto di equilibrio di forza, eleganza e personalità. Le uve di aglianico che danno vita a questa etichetta si trovano ad un’altezza di circa 400 metri sul livello del mare, nei dintorni di Torre La Nocelle e San Mango; il terreno è caratterizzato da natura argillosa e calcarea, connotata dalla presenza di calcio e potassio. Il mosto fermenta in contenitori d’acciaio a temperatura controllata, dove la temperatura viene tenuta sotto controllo. L’affinamento avviene in botti prima piccole, poi medie e infine grandi di primo passaggio, per ripetere lo stesso iter in botti di secondo passaggio per tre anni. Ad oggi è in commercio la 2015 e man mano che il vino diventa godibile viene messa in commercio l’annata successiva ad incastro. Al naso intense note di frutta rossa matura (ciliegia, prugna, ribes, more), macchia mediterranea, note speziate, minerali e balsamiche, liquirizia, tabacco, cioccolato fondente, cuoio, macchia mediterranea, note speziate, minerali e balsamiche. Un sorso pieno, potente, mai fastidioso, invitante ed estremamente persistente.
A brevissimo uscirà una nuova etichetta che Rosanna ci ha mostrato in anteprima, il Corridore, per un vino rosso dalla immediata godibilità e prontezza, in barba a chi le dice di evitare di creare l’ennesima etichetta e sposando quella creatività, quella continua evoluzione, voglia di migliorare, implementare, sperimentare che ha permesso alla famiglia Favati di ricevere tutti i principali riconoscimenti dalla critica enogastronomica e continuare a distinguersi per qualità e costanza nel tempo.
