museo forma urbis di Roma
Lazio

Passeggiare nella Roma antica: apre il Museo della Forma Urbis

Sapete che è possibile – per davvero – avere Roma ai propri piedi?

Apre infatti – dal 12 gennaio – il Parco Archeologico del Celio e il nuovo Museo della Forma Urbis che custodisce una meravigliosa mappa marmorea originale della Roma Antica, entrambi parte di un vasto progetto di valorizzazione dell’intera area del Celio.

Un’occasione unica per approfondire la conoscenza della Roma antica, da inserire in un itinerario alla scoperta della Città Eterna. Ma che cos’è la Forma Urbis e perché è così particolare?

Il Museo della Forma Urbis: la mappa della Roma antica prende vita

Allestito all’interno del Parco nell’edificio dell’ex Palestra della Gil, il nuovo Museo della Forma Urbis, ospita i frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo.

Si tratta di una delle più rare e importanti testimonianze della città antica che finalmente torna visible dopo quasi un secolo. L’ultima esposizione complessiva degli originali è stata infatti realizzata tra il 1903 e il 1924 nel giardino del Palazzo dei Conservatori; poi, fino al 1939 alcuni nuclei significativi sono stati visibili nell’Antiquarium del Celio.

La storia della Forma Urbis

La Forma Urbis era esposta originariamente sulla parete di un’aula nel Foro della Pace ed in seguito inglobata dal complesso dei SS. Cosma e Damiano nell’area del Foro Romano. Si trattava di 150 lastre di marmo applicate alla parete con perni di ferro e occupava uno spazio di circa 18 metri per 13.

Considerata la posizione, la difficile leggibilità e la generale assenza di dettagli, è probabile che la pianta marmorea avesse più che altro una funzione di propaganda e di celebrazione del potere, per dare agli osservatori una visione generale della Città e dei suoi grandiosi monumenti.

Per noi, si tratta di uno dei più rari documenti giunto a noi dall’antichità, che restituisce un panorama unico del paesaggio urbano di Roma antica nonostante dell’originale resti circa un decimo del totale. Dopo la scoperta nel 1562 e la lunga permanenza a Palazzo Farnese (1562-1741), molti frammenti della mappa andarono infatti perduti, mentre alcuni sono stati ritrovati nel corso del tempo. 

 

 

Nel nuovo allestimento del Museo della Forma Urbis si può fruire la pianta marmorea in maniera nuova: i frammenti della Forma Urbis sono stati collocati sul pavimento della sala principale del museo, sovrapposti e integrati alla Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748, la prima pianta scientifica di Roma. Le due piante, sovrapposte e debitamente illuminate, sono completamente calpestabili grazie ad una superficie trasparente che le protegge: sarà davvero come passeggiare tra le strade della Roma antica, ritrovando punti di riferimento cittadini che ancora oggi sono parte della quotidianità.   

Gli altri spazi dell’edificio museale ospitano poi una consistente scelta del materiale architettonico e decorativo dell’ex Antiquarium Comunale.

 

 

Il Parco Archeologico del Celio: a spasso tra le epigrafi romane

Il Museo della Forma Urbis si trova all’interno del Parco Archeologico del Celio, aperto tutti i giorni gratuitamente e in cui si può passeggiare, vista Colosseo, tra numerosi reperti archeologici, architettonici ed epigrafici. Sono esposte diverse testimonianze della presenza amministrativa di Roma sul territorio, dai cippi di delimitazione dell’alveo del Tevere agli ampliamenti del pomerio della città antica, fino ai cippi con le indicazioni delle aree di pertinenza degli acquedotti. Senza dimenticare le fondazioni perimetrali del tempio del Divo Claudio.

Il Parco, frutto di una serie di interventi e di passaggi di proprietà succedutisi nel tempo, nasce come “passeggiata pubblica” nell’ambito di un progetto affidato da papa Gregorio XVI all’architetto Gaspare Salvi (1835). Il Salvi progettò anche un edificio a ridosso delle strutture del Tempio del Divo Claudio, che doveva servire da punto di ristoro: si tratta della Casina del Salvi, visibile nel Parco e ispirata funzionalmente alla “coffee-house” del Pincio progettata dal Valadier. Anche per la struttura è previsto un nuovo allestimento per restituirla al pubblico nella sua funzione originaria di coffee-house; inotre,ospiterà anche una delle nuove Aule Studio di Roma.

Come visitare Parco Archeologico del Celio e Museo della Forma Urbis

Il Parco Archeologico del Celio si può visitare tutti i giorni a ingresso gratuito, dalle 7.00 alle 17.30 (ora solare) e dalle 7.00 alle 20.00 (ora legale).

Il Museo della Forma Urbis è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso un’ora prima). Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1° maggio. In questo caso è previsto un biglietto d’ingresso (Intero Non Residente € 9,00 – Ridotto Non Residente € 6,50; Intero Residente € 6,50 – Ridotto Residente € 5,50), ad eccezione dei possessori della MIC Card che accedono gratuitamente. È possibile acquistare il biglietto d’ingresso online, tramite il call center 060608, con diritto di prevendita € 1 oppure presso la biglietteria del Museo.

Per accedere al Parco Archeologico del Celio e al Museo della Forma Urbis: Viale del Parco del Celio 20 – Viale del Parco del Celio 22 – Clivo di Scauro 4.

 

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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