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Barone di Serramarrocco Azienda Agricola: tra vini e vigneti in Sicilia

Chi o cosa spinge a lasciare tutto (lavoro e famiglia) per dedicarsi interamente alla vigna io non lo so, ma ringrazio sempre quel chi o che cosa perché altrimenti non avremmo i grandi vini che ci fanno emozionare.

C’è chi ha una storia già scritta e forse non può esimersi dalla scelta, come il caso di Marco Maria Marrocco Trischitta di Serramarrocco, conosciuto in Sicilia come Barone di Serramarrocco. La storia inizia da molto lontano, dal nonno di “animo nobile” e dalla nonna, una donna Super, una “gran donna” come la definisce Marco di Serramarrocco, che ha preservato il feudo di famiglia dove sono presenti le barbatelle di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc discendenti direttamente da quelle di Chateau Lafite Rotschild, riconosciute dal governo francese. 

E poi c’è lui, u Barune, che nel 2001 intraprende un lavoro costoso, faticoso, a tratti difficile da comprendere, di riqualifica del feudo di famiglia, un feudo dove si fa fatica a capire dove finisce la Sicilia ed inizia Bordeaux.

Il feudo non è semplicemente una vigna, il feudo è un vero e proprio microclima, geomorfologicamente variegato, terreno biondo, pietre, calcare, marnoso, argilla, circondato dal bosco, la montagna di Erice e le cave di Custonaci, due laghetti abitati da carpe e anatre, un feudo che ogni anno, come regalo, riceve la visita dei fenicotteri rosa durante il loro corso migratorio, come a dire: da voi si sta meravigliosamente bene. D’estate la temperatura è elevata, ma la ventilazione non fa percepire la violenza del sole. La Vigna di Serramarrocco è un vero e proprio “clos“, con diversi cru, ed ospita uve Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Pignatello, Nero d’Avola, Zibibbo, Grillo. Zero trattamenti, solo quando serve zolfo e rame, le piante sono belle, verdi, foglie lucide, trasudano salute.

La densità di ceppi per ettaro è elevatissima (la Vigna del Capitano raggiunge la densità di 9524 ceppi per ettaro, la stessa identica densità di Chateau Lafite Rotschild). Marco infatti ha attuato in vigna la competizione radicale. Le radici non possono espandersi orizzontalmente e sono costrette ad andare giù, alimentandosi dell’intera varietà alimentare che il terreno può donare. Competizione vuol dire anche che alcune barbatelle diventano più forti e grandi, altre addirittura muoiono perché non riescono a vincere la competizione. Alcuni grappoli stanno avanti in maturazione rispetto agli altri, assaggiando l’uva ti accorgi come identici sapori e profumi stanno in vigna e stanno nel bicchiere. In ognuno dei vini di Barone di Serramarrocco Azienda Agricola trovi la terra che ha generato l’uva, trovi il vento, trovi il Barone di Serramarrocco, con la sua eleganza e la sua compostezza.

Durante un meraviglioso pranzo da Cantina Siciliana beviamo un po’ di chicche.

Grillo 2018

3/5
Grillo BARONE DI SERRAMARROCCO AZIENDA AGRICOLA

Zompettante
Un bianco dotato di acidità straordinaria, al naso pungente, verde, menta appena pestata, sorso sapido e minerale. Un vino pronto da bere subito. Adatto al pesce crudo, tartare di tonno o gambero, regge la frittura come quella delle alici ad esempio.

Quojane 2018

4/5

Ammaliante
Lo zibibbo lo riconosceresti a km di distanza. Un naso esplosivo di frutta a polpa gialla, pesca, agrumi, pompelmo rosa, infuso di fiori bianchi e zagara di arancio. Fresco e sapido, diretto, lungo. Un bianco eccezionale adatto per un piatto elaborato di pesce, per la bottarga di tonno o tonno affumicato.

Sammarcello 2016

5/5
BARONE DI SERRAMARROCCO AZIENDA AGRICOLA

Sorprendente
Il sammarcello è un Pignatello in purezza (l’uva più antica, autoctona del territorio trapanese) affinato in vasche di cemento. Il tannino è completamente azzerato, talmente morbido che si può bere anche d’estate con qualche grado in meno rispetto alla temperatura di servizio. Note scure di tabacco e sottobosco sono ampiamente compensate da una freschezza dirompente. Un vino piacevole, immediato, con una propria identità, dal rapporto qualità prezzo eccezionale (circa 16 euro), un vino pronto da bere subito. Non escludo un abbinamento con uno stufato di tonno, apprezzabile sebbene azzardato con il cous cous.

Barone di Serramarrocco 2015

4/5

CBCR
Cresci bene che ripasso, si diceva alle ragazze o ai ragazzi più piccoli quando si riconosceva un potenziale di bellezza che con il tempo sarebbe diventato reale ed apprezzabile! Lo stesso si può dire al Barone di Serramarrocco 2015. Stesse uve del Sammarcello, affinamento questa volta in tonneau da 500 litri. Annata diversa, tannini ancora scalpitanti, le durezze non ancora armonizzate con le parti morbide. Stesso naso scuro accompagnato da ì gradevolissime note vegetali, un vino che necessita di almeno 2-3 anni di bottiglia per essere goduto al massimo. 

BARONE DI SERRAMARROCCO AZIENDA AGRICOLA barone di serramarrocco vino

Serramarrocco 2015

5/5
BARONE DI SERRAMARROCCO AZIENDA AGRICOLA serramarrocco 2015

Elegante
Un vino straordinario il Serramarrocco 2015. Lo bevo in anteprima con Marco e rimango stupito da cotanta eleganza e finezza nel calice. Foglie di alloro e bacche di ginepro, mirtilli neri, note mentolate fresche che invadono il naso e invitano al sorso. In bocca il
Vino è armonico, un sorso pieno, piacevole, prolungato, percepisci la ricchezza di entrambi i Cabernet e la potenza del territorio. Serramarrocco è un Bordeaux cresciuto in Sicilia, parla francese ma i genitori sono siciliani. Abbinabile a carni nobili, piatti ricchi ed elaborati italiani e francesi, un vino senza tempo da bere ora e da bere tra 15 anni. Chapeau

Challenge è la parola che Marco usa di più quando parla, la sfida alla bellezza, la sfida all’eccellenza, alla natura, a chi ti dice che stai facendo una scelta sbagliata, la sfida di ottenere sempre il massimo dai propri vini, di portare nel calice ogni anno il miglior vino che si possa produrre, la sfida di distinguersi ed essere apprezzato per come si è e per ciò che si fa. Posso dire certamente che fino ad ora la “challenge” è pienamente vinta!

5/5

La valutazione dei vini è sempre frutto di un’esperienza vissuta in un determinato momento ed in determinate condizioni. Il vino cambia, evolve ed un assaggio fatto in un momento sbagliato potrebbe condizionare il giudizio che in quel caso potrebbe non essere lo specchio reale di quel prodotto. 

Vorranno scusarmi i produttori se non sempre il mio giudizio sarà all’altezza dell’impegno e sacrificio dedicato per imbottigliare quella bottiglia.

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