
Altamura, tra i grani del Molino Artigianale Dibenedetto
Una delle cose che mi piace di più quando viaggio è scoprire tradizioni e storie, parlare con la gente del luogo (nonostante un po’ di timidezza), assaggiare i sapori e visitare i luoghi più caratteristici e meno turistici. Proprio per questo sono rimasta particolarmente entusiasta dalla visita al Molino Artigianale Dibenedetto ad Altamura, piccolo comune pugliese in cui ci siamo fermati prima di arrivare a Matera per dare il via al breve tour della Basilicata.
Altamura è famosa soprattutto per il pane che purtroppo non abbiamo potuto assaggiare, causa pioggia – anzi diluvio – che ci ha costretti a rifugiarci in macchina e a ripartire. Ma siamo comunque riusciti a farci un giro proprio dove da oltre 60 anni si trasforma il grano in farina per fare pasta e pane.
Altamura, il molino artigianale Dibenedetto
La cosa particolare è che la trasformazione si svolge con macchinari originali in legno e con il processo produttivo di allora. Una sorta di piccolo museo con una storia che si tramanda di generazione in generazione: il Molino Artigianale Dibenedetto risale infatti ai primi anni ’50, quando i fratelli Simone misero in piedi un piccolo opificio. Ma non ebbero fortuna e pochi anni dopo, a causa dei debiti, dovettero vendere l’attività: nel 1958 a comprarla fu Michele Ferrulli, un agricoltore che in poco tempo riuscì a risollevare le sorti del molino e a recuperare la somma spesa per l’acquisto. Il molino lavorava per conto terzi, macinando il grano delle famiglie e traendo i ricavi dalla lavorazione: la farina non era venduta ai fornai ma alle famiglie stesse che la utilizzavano per preparare il pane in casa. A dare una mano al molino c’era il piccolo nipote di Michele, Mario Dibenedetto, che alla morte del nonno, avvenuta nel 1992, ha rilevato l’attività e l’impresa ha acquistato il nome attuale.
Un giro nel molino artigianale
Adesso, entrando nel piccolo molino, ad accogliere curiosi e turisti ci sono Mario, la moglie Pina e i loro figli Paolo e Angela. La signora Angela e la figlia Pina ci hanno mostrato il molino e ci hanno raccontato origini e funzionamento.
Nel Molino si macinano numerosi grani e dalla macinazione derivano semola rimacinata, farro, farine integrali e per intolleranze alimentari. Angela ci ha spiegato tutto il processo di lavorazione ma – sarò onesta – sono cose parecchio tecniche e non me le ricordo proprio bene bene bene. Tuttavia, altre curiosità mi sono rimaste impresse nella mente: tra le varietà di grani, Angela ci ha fatto conoscere in particolare quella chiamata “Senatore Cappelli“, nominata così in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria che ha portato alla distinzioni tra grani duri e teneri. Ci ha poi svelato che il grano detto Kamut si chiama in realtà Khorasan: Kamut è in effetti un marchio registrato, un nome commerciale.
Le farine del molino artigianale Dibenedetto
Le farine che si ottengono dai grani vengono poi impiegate per la produzione di pasta o vendute sfuse. E così, alla fine della visita non si può proprio fare a meno di fare un ricco bottino di farina e pacchi di pasta da mangiare una volta tornati a casa per ricordare un pezzetto di viaggio e ritrovare il sapore dell’estate.
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Il Molino artigianale Dibenedetto si trova ad Altamura (BA) in Via Aquileia, 1. È aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30; il sabato dalle 8.00 alle 13.00.
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No Comments
La Folle
Che bellezza *___* non sono mai stata in un opificio, né in un molino!
Giorgia
Era la prima volta anche per me 😀 ma ancor più del Molino ho amato la famiglia che lo gestisce, sono fantastici 🙂
roberta
Noooooooooo che sfortuna non avete potuto assaggiare il pane?? Questo pane è davvero uno dei miei preferiti, beh è una buona scusa per tornare tra i trulli!
Giorgia
Eh lo so, ma come dici tu: ottima scusa per tornarci! Anzi, se hai un bel forno da consigliarmi…scrivi pure!!