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Lazio

Secche di Tor Paterno: in mare con le tartarughe Ottone e De André

“Ho comprato la muta da sub. Così posso tuffarmi in acqua e vedere da vicino la liberazione delle tartarughe“. Matteo esordisce con queste parole al nostro arrivo al porto turistico di Ostia, dove l’8 giugno, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, abbiamo assistito alla liberazione in mare di Ottone e De André, due tartarughe marine, esemplari di caretta caretta.

Sembriamo due bambini, emozionati all’idea di conoscere da vicino le tartarughe. Nove mesi fa, sono state trovate a Santa Marinella, località costiera del Lazio, ferite ad uno degli arti a causa di una lenza da palangaro in cui erano rimaste impigliate.

Le Tartarughe Ottone e De André

L’Ente Roma Natura, la Rete Regionale TartaLazio e il Centro di Recupero Tartarughe Marine della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli hanno curato Ottone e De André. 

Entrambe hanno dovuto subire l’amputazione di uno degli arti anteriori e seguire un lungo percorso di riabilitazione.

come adottare tartarughe marine

Quando le due tartarughe arrivano presso lo stand allestito al Blue Marlin Diving Center, non possiamo fare a meno di sorridere, osservando con quanta forza e quanta energia si muovono all’interno delle vasche in cui sono state collocate per il trasporto. Il loro profumo di mare entra fin dentro le narici.

Sono giovani, di circa 10 anni, lunghe 50 cm.

Gianluca Treglia, biologo del Centro di recupero di Napoli, ci spiega che il loro sesso non è ancora riconoscibile. La distinzione tra maschio e femmina avviene infatti al raggiungimento della maturità sessuale, non prima dei 25 anni d’età e con una lunghezza del carapace di 80-85 cm.

Prendiamo il largo su una piccola imbarcazione per raggiungere le Secche di Tor Paterno, dove le due tartarughe verrano rilasciate per ritornare nel loro ambiente naturale e riprendere le migrazioni nel Mediterraneo.

Le Secche di Tor Paterno

Abbiamo modo, durante i 40 minuti di navigazione, di avere qualche informazione in più sulle Secche di Tor Paterno.

Si tratta dell’unica Area Marina Protetta completamente sommersa in Italia, situata a circa 5 miglia dalla costa laziale tra Ostia e Torvaianica, raggiungibile quindi solo via mare.

Le Secche sono costituite da una formazione rocciosa ed appaiono come una vera isola sul fondo del mare, in un ampio “deserto” di sabbia delimitato in superficie da 4 boe. La profondità massima è di circa 60 metri, mentre la sommità della” montagna” giunge a 18 metri sotto il livello del mare e nulla emerge dall’acqua. Qui c’è un vero e proprio mare di biodiversità: oltre 40 specie ittiche e almeno 15 specie rare o minacciate di estinzione, come il falso corallo nero, le cernie, l’aragosta.

Sul sito www.ampsecchetorpaterno.it si può fare un vero e proprio tour virtuale per ammirare questa città sottomarina che da oggi è anche la casa di Ottone e De André.

Il rilascio delle tartarughe

La scelta della Stazione Zoologica di Napoli di rilasciarle proprio qui è stata dettata dal fatto che è preferibile rilasciare le tartarughe nelle stesse acque dove sono state trovate, in questo caso nel mare laziale, in considerazione della forte memoria topografica che contraddistingue questi Rettili marini.Inoltre, l’Area Marina ha il vantaggio di trovarsi in mare aperto e profondo (il banco roccioso vera e propria “isola sotto il mare” si trova ad una profondità tra 19 e 60 metri), lontano da  quelle “barriere” di reti che si snodano sotto costa, in un’area ricca di disponibilità alimentare. In pratica, le Secche di Tor Paterno offrono le condizioni ottimali affinché le tartarughe, un po’ disorientate dalla degenza, possano rapidamente riprendere confidenza con il loro ambiente e riprendere i loro viaggi nel Mediterraneo.

Tra una chiacchiera e una carezza alla tartaruga (a quanto pare adorano essere accarezzate sul collo!) arriviamo al centro delle 4 boe che delimitano l’area marina protetta. Siamo pronti a salutare le due tartarughe e ad augurare loro una bellissima e lunghissima vita in mare!

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

No Comments

  • La Folle

    Mai avrei pensato di leggere di tartarughe liberate… a Ostia! Per me è tutto tranne che una zona di mare pulito in cui poter liberare creature simili. Che bellissima esperienza, mi piacerebbe avere l’opportunità di farne una simile!

    • Giorgia

      Sì, fa davvero strano, eppure a pochi chilometri dalle affollate spiagge di Ostia c’è una riserva naturale marina! Sarebbe bello mettere pinne e maschera e andare a scoprirla per intero:)

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