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Trentino Alto Adige

Visitare il Lago di Carezza: ninfe, stregoni e arcobaleni in Trentino Alto Adige

Vi siete mai trovati davanti ad un lago con i colori dell’arcobaleno?

Ebbene, in Trentino Alto Adige  – a circa 25 km da Bolzano – si può incontrare, in Val d’Ega. Si tratta del Lago di Carezza (Karersee), dove sono capitata questa estate in una giornata di pioggia. Situazione, questa, che in realtà, mi ha permesso di godermi la passeggiata intorno al lago ancora più tranquillamente, senza calca eccessiva.

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Il lago, in effetti, è conosciuto anche come “Lago Arcobaleno” (“Lec de Ergobando” nella lingua locale, il ladino) e non è difficile immaginarne il motivo. Qui i colori dell’acqua hanno infinite tinte, che si modificano in base all’ora del giorno, all’intensità dei raggi solari, al livello dell’acqua. 

Il Lago di Carezza diventa così, in ogni momento, uno specchio unico per i boschi di abeti che lo circondano e per il massiccio del Latemar che lo sovrasta.

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Visitare il Lago di Carezza: passeggiata ad anello

La prima sosta da fare è senza dubbio quella sulla piattaforma in legno che permette di  godere al meglio dei colori e dello scenario del Lago di Carezza.

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Ma per non limitarsi ad una sola occhiata, il consiglio è quello di intraprendere il giro del lago: si tratta di un breve percorso circolare, di circa 20 minuti senza soste. Assolutamente adatto a tutti e pensato proprio per osservare al meglio i colori del lago di Carezza.

I più avventurosi potranno in realtà scegliere di percorrere anche altri sentieri: il lago infatti è punto di partenza per le escursioni in valle.

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La leggenda del Lago di Carezza e la statua nascosta

Il lago “arcobaleno” è protagonista anche di una leggenda: qui infatti viveva una ninfa di nome Ondina. 

Di lei si innamorò lo stregone di Masarè: la ninfa tuttavia preferiva non farsi avvicinare e non ricambiava il suo amore. 

Per conquistarla, lo stregone chiese aiuto alla strega Lanwerda. Quest’ultima consigliò allo stregone di travestirsi da venditore di gioielli e di creare con questi un arcobaleno che andasse dal Catinaccio fino al Latemar. 

Tuttavia, pur avendo realizzato un arcobaleno splendente, lo stregone dimenticò di travestirsi. Quando lo vide, Ondina si nascose e si inabissò per sempre nel lago. Il mago, accecato dalla rabbia, distrusse l’arcobaleno gettandone i pezzi, insieme ai gioielli, proprio nel lago che, da quel giorno, brilla proprio di tutti i colori dell’arcobaleno. 

A ricordare la leggenda è anche una statua in bronzo della ninfa Ondina, che è stata nascosta nelle profondità del lago e che riemerge quando le acque si abbassano. I più attenti riusciranno comunque a notarla attraverso le acque trasparenti!

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Visitare il lago di Carezza: dove parcheggiare

Chi arriva in macchina al Lago di Carezza può parcheggiare nel parking a pagamento, con tariffa oraria (il pagamento andrà effettuato alle casse automatiche prima di uscire). 

Una volta lasciata la macchina, basterà attraversare un sottopassaggio di circa 100 metri per arrivare sulle sponde del lago.
Vicino alle casse del parcheggio si trovano inoltre il centro visite, un bar, i bagni, e un negozio di souvenir e abbigliamento sportivo. 

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Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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