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Sardegna,  Viaggiare green

Itinerario in Gallura: due giorni in bici e a piedi, tra sugherete e rocce granitiche

Un itinerario in Gallura di due giorni all’insegna della sostenibilità, della cultura e delle tradizioni: niente di impossibile! Basta muoversi in bicicletta o a piedi tra Calangianus ed Aggius. Proprio come ho avuto modo di provare in compagnia della guida ambientale Giovanni Pasella, che mi ha fatto conoscere alcuni percorsi che compongono il tour “Alla scoperta della civiltà degli stazzi tra Corsica e Gallura”, realizzato dal tour operator eco sostenibile Sardaigne en libertè”. Il tour fa parte del catalogo Gran Tour dell’Alto Mediterraneo pensato dal progetto di promozione turistica transfrontaliero SIS.T.IN.A, inserito all’interno del programma Interreg Marittimo Italia-Francia per l’Alto mediterraneo.

Sono particolarmente attenta a cercare soluzioni di viaggio green, dalla preparazione della valigia alla scelta degli itinerari. Viaggiare in compagnia di un tour operator eco-sostenibile è stata dunque per me una grande opportunità!

Ecco quindi un assaggio di Sardegna “green”. Un piccolo itinerario in Gallura di due giorni, ideale soprattutto per chi ama viaggiare nel rispetto della natura e all’insegna del benessere! È possibile scegliere tra mountain bike o e-bike, con pedalata assistita, fornite ad esempio da bike rental come Good Mood Cycling o Sardinia Bike Service.

Itinerario in Gallura – Giorno 1: in bici da Calangianus a Tempio Pausania

itinerario in gallura sughero

Sono partita da Calangianus, dove ad accogliermi sono stati il bianco del granito, che caratterizza strade e chiese, e il Museo del Sughero. Ospitato nei locali dell’ex convento dei Cappuccini e realizzato grazie all’impegno dell’associazione turistico-culturale Contiamoci, il Museo presenta una curiosa collezione di antichi macchinari ed utensili per la lavorazione del sughero.

Un percorso per scoprire tutto il processo che porta alla realizzazione dei tappi da sughero che andranno a tappare ottimi o pessimi vini (e lo si capisce proprio dalla qualità del tappo!). 

itinerario in gallura albero sughero

Partire da questo museo per l’itinerario in Gallura è stato fondamentale per cogliere gli aspetti del territorio nei dintorni di Calangianus, caratterizzato proprio dalle sugherete. È stato decisamente facile – e divertente – durante la pedalata individuare le querce da sughero scortecciate da poco.
In sella alla bicicletta ho lasciato Calangianus per seguire un itinerario che attraversa i boschi del Monte Limbara e ricalca in parte il tracciato della ferrovia dismessa Monti – Tempio Pausania. Non ho potuto fare a meno di fermarmi di fronte alle vecchie stazioni e a quelli che un tempo dovevano essere passaggi a livello.

Con il vento – e i moscerini – in faccia, sono arrivata alla Tomba dei Giganti di Pascaredda: risale al Bronzo Medio (1700-1400 a.C.) ed ancora oggi conserva il tumulo originario di terra e pietre , testimoniando la storia millenaria della Sardegna.

itinerario in gallura tomba

L’itinerario in Gallura prosegue pedalando lungo una salita che mi ha fatto leggermente faticare. Sono quindi arrivata a Nuchis, piccola frazione di Tempio Pausania di appena 400 abitanti ma ben 5 chiese e deliziosi portoni colorati. 

Dopo una pausa alla fonte di Nuchis e una lunga (lunghissima) bevuta, io e Giovanni siamo ripartiti per Tempio Pausania. Qui, passeggiando per centro storico, abbiamo incontrato la casa di Nino di Gallura, testimonianza dell’architettura medievale della città. Si dice che fosse dimora di Nino Visconti, Giudice del Giudicato di Gallura nella metà del XIII secolo e amico di Dante Alighieri, che lo cita nel Purgatorio.

«Ver’ me si fece, e io ver’ lui mi fei:

giudice Nin gentil, quanto mi piacque 

quando ti vidi non esser tra’ rei!»

(Purgatorio VIII, 52-54)

Dal medioevo ad oggi: nella ex Piazza Mercato, oggi dedicata a Fabrizio De André, si trova un palazzo costruito nel 1663 dal Viceré Conte di Altamira che, destinato in passato a prigione, divenne sede del mercato nei primi anni del XX secolo. Oggi ospita invece l’Ufficio Turistico Comunale/Spazio Faber ed è sede di mostre ed eventi culturali. Alzando gli occhi, sulla Piazza Fabrizio De André si nota l’installazione, ideata dall’architetto Renzo Piano: 12 vele colorate che si chiudono ogni sera. Dovrebbero rimandare alle vele delle barche di Genova (città natale di Fabrizio De André) e richiamare la passione dell’artista per il mare. Personalmente, è stato un grande “bah”. 

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Itinerario in Gallura – Giorno 2: trekking sui monti di Aggius

Dopo i chilometri in bici, il secondo giorno l’itinerario in Gallura è proseguito a piedi, con un percorso studiato per l’occasione da Giovanni che mi ha condotto tra i monti che circondano il borgo di Aggius.

Ho conosciuto da vicino la flora dell’alto mediterraneo e scoperto alcune proprietà davvero uniche dei fiori e delle piante, ho assaggiato la cipollina selvatica e incontrato un pascolo di pecore nei pressi di uno stazzo gallurese. Lo sguardo si perde fino al mare, e la vista  è davvero incredibile: un giorno a contatto con la natura che mi ha permesso di apprezzare ancora di più questa bellissima isola. Era da tanto che non facevo trekking e la sensazione è stata davvero bella: dimentica di tutti i problemi, concentrata su dove mettere i piedi e a osservare i tanti fiori selvatici. 

itinerario in gallura monti aggius

Per questa parte di itinerario in Gallura è stato davvero fondamentale seguire i consigli della mia guida Giovanni, che mi aveva raccomandato pantaloni lunghi e un giubbino leggero, per proteggermi da alcuni punti della macchia dove altrimenti mi sarei graffiata. 

Non solo natura, però. Tra i monti di Aggius sono infatti ancora individuabili quelli che furono i rifugi dei banditi della zona che si contrapponevano alle leggi imposte dalla dominazione spagnola e dal Regno Sabaudo, tra 1700 e 1900. Una storia che mi ha davvero affascinata e che ho avuto modo di conoscere meglio una volta tornati ad Aggius. In paese si trova il Museo del banditismo, con reperti e documenti davvero interessanti. Un percorso originale che fa il paio con gli altri musei di Aggius: il MEOC – Museo Etnografico Oliva Carta Cannas e il Museo AAAperto, un’esposizione a cielo aperto realizzata dagli artisti che negli anni hanno soggiornato nel paese, da Maria Lai a Tellas. Ma di questo avrò modo di raccontarvi con calma in un altro post, perché ne vale davvero la pena!

Nelle vigne galluresi

Da non perdere in Gallura un’esperienza di visita ad una vigna gallurese. Con la mia guida Giovanni Pasella abbiamo avuto l’opportunità di sostare nella campagna di Calangianus per un bicchiere di vino (rigorosamente biologico) presso la vigna e Casa Museo di Salvatore “Zancanu” Brandano. Un giovane settantenne che, ormai in pensione, ha deciso di dedicare le sue giornate all’agricoltura.

itinerario in gallura vino

In un misto di sardo-gallurese-italiano mi racconta che non lo fa per business, (il vino non è in vendita), ma per pure piacere e per mantenere viva la tradizione della vendemmia gallurese. Fino agli anni Settanta ogni famiglia della Gallura era solita possedere una vigna per produrre vino per amici e familiari e la vendemmia stessa diventava un momento di socialità, dove incontrare amici, parenti e…futuri coniugi. Ogni settembre, amici e parenti di Salvatore sono invitati nella sua vigna, per raccogliere l’uva e festeggiare la vendemmia, con una grande tavolata in festa.

Passare per la vigna di Salvatore è un’occasione per fare un giro nella sua Casa Museo. Qui custodisce antichi strumenti agricoli e attrezzi per la lavorazione della vigna, oltre che numerose creazioni in pietra realizzate da lui stesso. 

Dove mangiare in Gallura

Sono stata soltanto due giorni in Gallura, ma ho avuto comunque la fortuna di provare due locali che preparano piatti tipici della zona!

Il primo è Il Tirabusciò, a Calangianus (Via Nino Bixio, 5). Un nome che rimanda inevitabilmente alla produzione dei tappi in sughero, principale attività del paese gallurese. Lo chef e proprietario Antonio gestisce da 15 anni questo locale, che ha aperto all’età di 26 anni. Adesso è accompagnato in questa avventura da sua moglie Francesca, che ci ha accolto con un sorriso e una cortesia fuori dal comune. L’arredamento rustico e curato dà l’impressione di sentirsi a casa, ma la vera magia sono i piatti. Da ordinare senza dubbio i puligioni, ravioli classici con ripieno di ricotta dolce, serviti con pomodoro, formaggio e basilico. E poi e li chiusoni, gli gnocchi galluresi che a Il Tirabusciò sono fatti a mano con acqua, farina e un pizzico di sale, preparati sul rovescio della grattugia per renderli più porosi.

A Tempio Pausania invece ho provato la Trattoria gallurese da Mamma Rosa & Figli (Via Novara, 2). Ambiente molto semplici e piatti della tradizione, come il pane frattau, preparato con pane carasau, tipico sardo, pomodoro, pecorino e uovo. Per gli amanti delle lumache, qui se ne trovano al sugo. E immancabile per ogni soggiorno sardo che si rispetti: la seada, il dolce a base di semola, formaggio, miele. Me ne sono innamorata un paio di anni fa durante un soggiorno in Sardegna: ormai ogni volta che tocco terra sarda è il mio primo pensiero!

itinerario in gallura dove mangiare

Nota di servizio: un grazie a Matteo che mi ha gentilmente concesso l’utilizzo della sua GoPro

Grazie al  progetto di promozione turistica transfrontaliero SIS.T.IN.A, per avermi coinvolta come blogger per questo tour.

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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