Islanda

Itinerario in Islanda: 11 giorni tra cascate, vulcani e ghiacciai

Organizzare un itinerario in Islanda di 11 giorni in estate (fai da te) non è certo semplice, ma nemmeno impossibile! Se ce l’ho fatta io che quest’anno avevo davvero poco tempo a disposizione, vi assicuro che riuscite a farlo anche io!

Quest’anno infatti, dopo due anni senza viaggi “importanti”, siamo volati in Islanda per il nostro viaggio di nozze! E pur essendoci mossi in estremo ritardo siamo riusciti a realizzare da soli un bel viaggio ricco di tappe ed esperienze. Senza dubbio ci sono tantissime altre attività e numerosi altri luoghi che possono essere inseriti nel viaggio, ma qui di seguito trovate il nostro itinerario in Islanda di 11 giorni in estate che spero possa essere di ispirazione e aiuto se state organizzando un on the road tra vulcani, cascate, lava, ghiaccio e paesaggi unici.

Noi abbiamo organizzato il nostro viaggio in estate, per cui tenete conto che fino alle 22 c’era ancora molta luce: questo ci ha permesso di girare anche fino a tardi, considerando soprattutto che la maggior parte delle attrazioni – essendo luoghi naturali – non hanno un orario di chiusura.

Giorno 1 dell’itinerario in Islanda di 11 giorni in estate: noleggiare l’auto 

Arrivati all’aeroporto di Keflavik nel tardo pomeriggio, prendiamo subito la macchina noleggiata con Europcar. Abbiamo fatto la prenotazione direttamente online da casa, scegliendo una copertura assicurativa completa per stare tranquilli in caso di danni al veicolo tra le strade islandesi.

Ci siamo mossi prevalentemente sulla Hrinvegur (Ring Rover), che è la strada n.1 ed è la principale arteria del paese: si tratta di un anello asfaltato  lungo 1340 km che vi permetterà di raggiungere i principali siti di interesse, ma non mancheranno strade secondarie più scoscese o con brecciolino. Per il viaggio che avevamo in mente – girando quindi prevalentemente sulla strada 1 e in estate – abbiamo scelto un SUV, mentre se intendete addentrarvi per lo più all’interno del Paese o se viaggiate in inverno dovrete valutare di noleggiare un 4×4 con gomme da neve. Abbiamo poi calcolato di stare al volante ogni giorno almeno due ore e mezza per raggiungere tutte le tappe previste.

Tornando all’itinerario, ci siamo fermati la prima notte a Reykjavik, cenando al Sægreifinn (The Sea Baron), dove servono ottime zuppe di pesce.

Itinerario in Islanda di 11 giorni in estate

Giorno 2: il Circolo d’Oro e Skogafoss

Comincia la nostra esplorazione del Circolo d’Oro con la visita al parco nazionale Þingvellir,  il parco nazionale dove si incontrano la placca tettonica del Nord America e quella eurasiatica. Un posto che sembra uscito dalle fiabe, tra faglie, cascate e canali. Qui nel 930 d.C i vichinghi fondarono l’Alþingi, il primo parlamento democratico del mondo. Le assemblee si svolgevano all’aperto. Tra i luoghi di interesse, la nostra prima – di numerose – cascata islandese: Öxararfoss, decisamente modesta rispetto a quelle che incontreremo lungo il resto del viaggio.

Non si paga l’entrata ma, come vedremo lungo quasi tutto il viaggio, il parcheggio richiede un contributo fisso di 700 corone (quasi 6 euro) per ogni macchina.

Seconda tappa, proseguendo verso l’interno, è Geysir, la sorgente di acqua calda da cui hanno preso il nome tutti gli altri geyser. Si ritiene sia infatti il più antico geyser conosciuto: la parola “geysir” deriva dal verbo islandese grossa che significa “eruttare”, “emettere a fiotti”. Nell’area è attivo il geyser Strokkur, che praticamente erutta ogni 5 o al massimo dieci minuti: l’acqua che incontra la roccia magmatica, arriva a temperature di ebollizione e sotto pressione erutta.

Chiudiamo il tour del Circolo d’Oro con Gullfoss, la cascata d’oro. La cascata è facilmente raggiungibile: c’è infatti un ampio parcheggio (gratuito) e nei pressi si trova un centro informazioni con ristorante, bar e negozio di souvenir. La cascata è veramente imponente, ma ad essere onesta l’averla vista sotto una fastidiosa pioggia e con il freddo che cominciava a penetrare sotto la giacca non l’ha resa un’esperienza indimenticabile.

Senza paragoni poi la tappa successiva: Seljalandsfoss. Una delle cascate più belle in assoluto, complice anche il sole e l’arcobaleno che ci hanno accolto all’arrivo. Tra l’altro, questa è l’unica cascata in Islanda che permette di passarvi dietro, così da avere un punto di vista completamente diverso: il percorso è decisamente agile e veloce, adatto a tutti.

Inoltre, percorrendo appena 500 metri a piedi si raggiunge Gljufrabui, una cascata  seminascosta in uno stretto canyon che si getta in una piscina naturale. Per vederla bisogna…letteralmente farsi il bagno ed essere disposti a inzupparsi! Ma ne vale assolutamente la pena: ci si ritrova infatti proprio ai piedi della cascata. Anche qui il parcheggio si paga 700 corone.

Altro giro altra cascata: sua maestà Skogafoss, che compie un salto di oltre 60 metri da un pendio roccioso. Sulla destra della cascata c’è una scalinata che consente di raggiungere la base e avere una prospettiva unica dall’alto.

skogafoss _ Itinerario in Islanda di 11 giorni in estate

Giorno 3: tra aeroplani e ghiacciai

Prima tappa della giornata è la carcassa di un aeroplano. Ebbene sì: il 21 novembre 1973 un aeroplano della Marina statunitense fu costretto a un atterraggio di emergenza sul Sólheimasandur. L’equipaggio riuscì a sopravvivere, ma il relitto del Douglas DC-3 si trova tuttora sulla spiaggia di sabbia nera islandese.

Per pranzo ci fermiamo poi al risto-bar Black Beach, a due passi da Reynisfjara, affascinante spiaggia di sabbia nera caratterizzata dalla presenza di un gruppo di colonne basaltiche che ricordano l’organo di una chiesa. Da qui si può anche vedere Dyrholaey, promontorio roccioso con gigantesco arco di pietra.

Sulla strada per Hofn decidiamo di fermarci al parco nazionale Vatnajökull, che si sviluppa attorno all’omonimo ghiacciaio, che è tra l’altro il più grande d’Europa. Ci fermiamo nei pressi di Skaftafell: qui dal centro visitatori (parcheggio: 700 corone) si possono percorrere numerosi itinerari. Purtroppo non abbiamo tempo di raggiungere Svartifoss, la Cascata Nera, e decidiamo di arrivare proprio davanti al ghiacciaio SkaftafellsjokullPer la prima volta nella nostra vita vediamo da vicino gli iceberg. Tornati sul “ring”, facciamo una sosta nei pressi di Diamond Beach, per gustarci ancora un po’ di iceberg, e raggiungiamo finalmente Hofn per riposare.

iceberg - islanda - estate

Giorno 4:  gita tra i vichinghi

Purtroppo il tempo non ci assiste e tutto diventa più faticoso. Ci lasciamo affascinare dal Viking Cafè. Dal piccolo locale si accede (a pagamento) alla proprietà che comprende un set cinematografico di un villaggio vichingo, costruito nel 2009 ma mai utilizzato per le riprese almeno fino ad ora, e si raggiunge una meravigliosa spiaggia nera. Qui, tanti dicono di aver visto le foche. Io non sono tra quelle persone, purtroppo. E dato che c’è brutto tempo, non possiamo neanche goderci la vista del Vestrahorn.

Proseguiamo verso i fiordi e facciamo una sosta a Djupivogur: qui si trova una – discutibile – opera d’arte pubblica: 34 uova giganti disposte lungo il molo, ciascuna delle quali rappresenta un uccello locale. Poco distante, la casa di un artista (o sciamano?) che espone pietre locali e crea oggetti originali nel suo laboratorio.

In serata arriviamo al fiordo Reydarfjordur e ceniamo al Taergesen, un locale molto carino e presente nella serie TV britannica Fortitude (chiamato “Sole di Mezzanotte”), dove si mangia discretamente.

Giorno 5: tra pulcinella di mare, canyon e geotermia

Giornata promettente dal punto di vista climatico: ne approfittiamo e ci dirigiamo a Borgarfiordur. Lungo la strada incontriamo un capanno verde in mezzo al nulla. Costruita da un abitante del posto, la struttura, che è alimentata a energia solare, ospita un distributore automatico di bibite e merendine, da gustare seduti sulla panchina o al piccolo tavolino colorato. Funziona soltanto con le monete islandesi.

Arrivati a Borgarfiordur, raggiungiamo l’isolotto (ma si raggiunge tranquillamente a piedi dal parcheggio gratuito) di Hafnarholmi, dove staziona una grande colonia di pulcinella di mare. Attraverso una piattaforma e una scalinata ci si avvicina senza disturbarli: arrivano a metà aprirle e ripartono nelle prime settimane di agosto. Qui si trova anche un punto informazioni con ristorante/bar e toilette dove potrete rifocillarvi.

pulcinella di mare - Itinerario in Islanda di 11 giorni in estate

Ci spostiamo quindi a Stuðlagil Canyon, un canyon in basalto che può essere visto sia dal lato ovest che dal lato est. Quest’ultima consente di arrivare proprio lungo il fiume azzurro che attraversa le pareti rocciose.

Arriviamo infine nella regione di Myvatn. Il paesaggio che ci accompagna è veramente lunare: il Lago di Myvatn è infatti caratterizzato da strane – e straordinarie – formazioni laviche e crateri vulcanici. Un’esperienza davvero unica è stata la passeggiata tra rocce di ogni colore e pozze di fango fumante.

Myvatn - Islanda

Prima di raggiungere l’hotel, brevissima sosta a Grotaija, la grotta celebre per essere stata il set di Game of Thrones per la scena d’amore tra Jon Snow e la bruta Ygritte. Arrivarci in un momento di completa calma l’ha resa senz’altro piacevole.

Giorno 6: l’incontro con le balene

Continua il nostro itinerario in Islanda di 11 giorni in estate. Sveglia presto per raggiungere Husavik, da dove partono i tour in barca per l’avvistamento delle balene (whale watching). Ero piuttosto dubbiosa su questo tipo di attività, ma per fortuna i tour che partono da Husavik sono molto attenti al rispetto degli animali, non utilizzano apparecchiature per rintracciarli e non si avvicinano eccessivamente ed evitano di accerchiare le balene. Inoltre, abbiamo scelto un tour a bordo di un’imbarcazione in legno di quercia a emissioni zero. Ovviamente poi, la fortuna deve essere un po’ dalla vostra parte, per avvistare questi magnifici abitanti del mare. Nonostante la pioggia e il vento ne abbiamo “incontrati” ben quattro!

whale watching - Itinerario in Islanda di 11 giorni in estate

Proseguendo poi verso Akureyri, sosta alla cascata di Goðafoss: una brevissima passeggiata lungo il fiume consente di vederla davvero da vicino.

La giornata si conclude ad Akureyri, dove si trova un bellissimo giardino botanico e qualche negozietto di artigianato, ideale per acquistare souvenir speciali.

Giorno 7: un giro nella fattoria in torba

Proseguiamo il giro sul ring e ci fermiamo al Glaumbaer Museum, dove si visita una fattoria in torba islandese, un complesso di piccoli edifici serrati e collegati da una strada di passaggio centrale, e conoscer qualcosa di più sulle antiche tradizioni islandesi.

Lungo la costa settentrionale incontriamo Hvitserkur, un faraglione con una forma decisamente originale: per alcuni è un rinoceronte, altri ci vedono un elefante. Voi che ne pensate?

Hvítserksvegur

Camminando lungo la suggestiva spiaggia nera raggiungiamo infine una grande area dove sostano tantissime foche! Come ultima tappa della giornata: le cascate di Kolugljufur, che si trovano in un bellissimo canyon.

Giorno 8: viaggio al centro della Terra

Nel nostro itinerario in Islanda di 11 giorni in estate, è giunto il momento di lasciare la parte settentrionale dell’Islanda. Rinunciamo ai fiordi occidentali, per i quali dovremmo uscire dal Ring, per via del maltempo e dell’auto che potrebbe non essere adeguata in alcuni punti. Ci dirigiamo quindi verso la Penisola di Snæfellsnes, famosa per il suo ghiacciaio Snæfellsjokull, da cui Jules Verne inizia l suo “Viaggio al centro della Terra”.

Sostiamo a Borgarnes, per visitare il Centro Studi sulla Colonizzazione, museo realizzato in un magazzino portuale restaurato in cui si trovano due mostre, dedicate alla colonizzazione islandese e alla Saga di Egill, tra le più importanti e famose in Islanda. Grazie ad un’audioguida in lingua italiana è possibile conoscere più da vicino la storia di questa isola e alcune importanti tradizioni.

Continuando l’esplorazione incontriamo nuovi paesaggi, che personalmente ho apprezzato tantissimo e, anzi, consiglierei di dedicare a questa parte dell’isola più tempo. Dopo esserci fermati presso la Buðakirkja (la chiesa nera) per qualche scatto suggestivo e ad Arnarstapi, sosta d’obbligo alla spiaggia di DjupalonQui, tra formazioni rocciose particolari (legate a leggende su elfi e troll) e resti di metallo arrugginito del motopeschereccio inglese Eding, abbiamo la fortuna di incrociare delle volpi artiche, l’unico mammifero indigeno dell’Islanda.

Chiudiamo la giornata ai piedi della montagna Kirkjufell, mangiando presso un ristorante a conduzione familiare davvero carino chiamato Bjargarsteinn Mathus Per la notte, raggiungiamo Stykkishólmur, la più grande cittadina della Penisola di Snæfellsnes.

Kirkjufell

Giorno 9:  a spasso per Reykjavik

Dopo un giro per Stykkishólmur, siamo saliti sulla montagna sacra di Helgafell, un tempo venerata dai fedeli del dio Thor. Infine, direzione Reykjavik con sosta panino vista faro di Akranes. Arrivati nella capitale, iniziamo l’esplorazione camminando tra le colorate strade della città vecchia, raggiungendo il Tjornin, il laghetto su cui affaccia il Raðhus, edificio in stile post moderno all’interno del quale si trova l’Ufficio Turistico cittadino. Abbiamo continuato il nostro giro al Vecchio Porto, entrando nella bellissima sala da concerti Harpa.

Giorno 10: relax alle Blue Lagoon

Siamo quasi arrivati al termine del nostro itinerario in Islanda di 11 giorni in estate. Finalmente ci siamo concessi un po’ di relax alle Blue Lagoon (a circa 40 minuti di auto dalla capitale). Qui è possibile immergersi nelle acque calde e fumanti ricche di depositi di silice, di alghe, sali e fango.

blue lagoon - itinerario islanda

Nel pomeriggio, invece, trekking sul “nuovo” vulcano Fagradalsfjall, che ha cominciato la sua attività nel marzo 2021 dopo un periodo di quiescenza di 800 anni.

Cosa curiosa da segnalare: nella notte (2 agosto) avevamo sentito una forte scossa di terremoto che ci aveva svegliato e che abbiamo scoperto essere stata preceduta da uno sciame sismico di alcuni giorni. Di fatto, questo – ci hanno spiegato anche alcuni islandesi in loco – poteva anticipare una nuova eruzione proprio di questo vulcano.

Giorno 11: volare sopra il vulcano attivo 

Ultimi giri per souvenir in quel di Reykjavik, pranzo al giardino botanico e poi con la macchina ci dirigiamo verso l’aeroporto, con un’ultima sosta fotografica al faro Hólmsbergviti.

Nel frattempo, il vulcano Fagradalsfjall di cui vi ho parlato nel “giorno 10” ha effettivamente iniziato ad eruttare! Il vulcano si trova a poche decine di chilometri dall’aeroporto ( e quindi non troppo distante dalla capitale), per cui dalla strada riuscivamo a vedere anche il fumo che si alzava e le nuvole rosse che circondavano il cratere. Ma la sorpresa più grande ce l’ha fatta il pilota dell’aereo che ha volutamente sorvolato il vulcano: poter vedere l’eruzione da una prospettiva così unica è stata un’esperienza veramente emozionante che ha chiuso in maniera inaspettata il nostro viaggio.

islanda itinerario

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Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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