smuoviamo le acque acqua rubinetto
Viaggiare green

Per l’ambiente, #SmuoviamoLeAcque e scegliamo l’acqua di rubinetto

Una cosa che non manca mai nella mia borsa o nel mio zaino è la borraccia: fedele compagna di viaggio che mi permette di risparmiare, non inquinare ed avere sempre con me la mia acqua preferita, cioè l’acqua di rubinetto!

Sarà perché sin da piccola sono stata a abituata a mettere in tavola la caraffa di vetro riempita direttamente dal rubinetto: a casa mia raramente si è bevuta e si beve acqua in bottiglia.

A pensarla come me è il 73% degli italiani che – come rivela Aqua Italia – per comodità (31,4%), gusto (24,3%) e minor costo rispetto all’acqua in bottiglia (19,2%) sceglie l’acqua di rubinetto. 

Tuttavia, nel nostro Paese ogni anno vengono vendute oltre 8 miliardi di bottiglie di plastica. Gli italiani consumano 206 litri di acqua in bottiglia pro capite l’anno, corrispondenti a 1 milione 165 mila tonnellate equivalenti di CO2 tra produzione e trasporto: siamo secondi soltanto al Messico. 

L’acqua di rubinetto è controllata

Il problema è che da sempre ci hanno fatto credere che l’acqua in bottiglia fosse migliore di quella di rubinetto. Eppure, secondo una recente ricerca dell’Irsa, istituto del Consiglio Nazionale di Ricerca (CNR), l’Italia è al quinto posto in Europa – preceduta da Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria – per qualità dell’acqua del rubinetto, che tra l’altro viene sottoposta a controlli rigidi che ne garantiscono la qualità e che vengono effettuati nel rispetto dei parametri di legge fino al contatore. Le acque degli acquedotti vengono controllate almeno 5 volte all’anno e possono essere definite potabili perché rispettano i parametri microbiologici, chimici e indicatori fissati per legge. L’acqua che scorre dai nostri rubinetti deve essere potabile per legge.

Per sensibilizzare gli italiani su questo argomento, stimolare uno stile di consumo più sostenibile e promuovere l’utilizzo dell’acqua del rubinetto trattata e non, Aqua Italia ha quindi lanciato la campagna digital #smuoviamoleacque. 

Qualche input per dire addio all’acqua in bottiglia?

Prima di tutto, l’acqua di rubinetto non inquina e aiuta a ridurre il consumo di plastica, uno dei materiali che sta inquinando il nostro pianeta, portandolo verso un punto di non ritorno. Soprattutto per chi ama viaggiare, è terribile vedere come luoghi una volta incontaminati della nostra Terra siano ormai ridotti a discariche a causa dell’ignoranza dei visitatori che piuttosto che portare con sé una borraccia (o riciclare i rifiuti) preferiscono abbandonare le bottiglie ed altri oggetti usa e getta: ad oggi solo una minima parte viene correttamente raccolta e avviata al riciclo.

Se l’aspetto ambientale non bastasse, c’è quello economico: l’acqua di rubinetto costa meno, è sempre disponibile e per di più permette di risparmiare anche la fatica di doverla trasportare in pesanti casse! Oltre ad essere acqua controllata e garantita inoltre non viene stoccata e non è sottoposta a condizioni ambientali che possono alterarne le caratteristiche. 

E per rendere più “buona” l’acqua di rubinetto ci sono davvero tante soluzioni che possono aiutarci a “smuovere le acque” e abbandonare le bottiglie di plastica: esiste ad esempio il condizionamento fisico, in grado di ridurre la durezza dell’acqua, mentre gli addolcitori possono filtrare l’acqua dura e le incrostazioni di calcare, senza dimenticare le caraffe filtranti, dispositivi che utilizzano un sistema di filtrazione a gravità, fino ad arrivare alla disinfezione, che elimina eventuali contaminazione batteriche.

E quando si è in viaggio come si rinuncia alla bottiglia di plastica?

1 – Informatevi sulla potabilità dell’acqua 

Una delle prime cose che controllo sulle guide turistiche e sul sito della Farnesina è la situazione sanitaria del Paese di destinazione, per assicurarmi che l’acqua del rubinetto sia potabile ( http://www.viaggiaresicuri.it/#/find-country)

2 – Borraccia nello zaino 

Ovviamente, bisogna dotarsi di una borraccia: ne esistono di meravigliose, colorate o addirittura personalizzabili. Di economiche e di costose, di piccole e di grandi. Scegliete quella che fa al caso e ricordatevi di pulirla e manutenerla con cura! Esistono anche alcune borracce filtranti, ideali per purificare l’acqua del rubinetto.

3 – “Tap water” al ristorante

Quando siete a pranzo o a cena fuori, anche nella vostra città, potete chiedere al ristoratore di servirvi acqua di rubinetto, limitando così il consumo di acqua in bottiglia di plastica. Non esiste alcuna norma che imponga a bar e ristoranti di servire esclusivamente acqua in bottiglia ed è quindi un nostro diritto chiederla. Un’abitudine che in alcuni Paesi d’Europa è del tutto normale: non vergognatevi dunque a chiedere la “tap water”!

In collaborazione con Aqua Italia

Fonti

  • https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/dossier-acque_in_bottiglia_2018.pdf
  • https://ilfattoalimentare.it/acqua-rubinetto-ristorante-minerale.html
  • http://www.associazioneacu.org/wp-content/uploads/sites/4/2013/03/Acqua-del-rubinetto-al-ristorante.pdf
  • http://www.viaggiaresicuri.it/#/find-country

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *