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Belgio

Weekend in Belgio: cosa vedere tra Bruxelles, Gand e Brugge

L’omino che piscia, la birra e il cioccolato. Sono queste le tre cose imperdibili e rappresentative di Bruxelles, Gand e Brugge le tre città che ho visitato nel corso di un weekend in Belgio. 

Ecco un breve e veloce itinerario per tre giorni in Belgio!

Weekend in Belgio, prima tappa a Bruxelles

Ovvero la casa della Commissione Europea. Il distretto “Europa” non sono riuscita a visitarlo visto, ma ho avuto l’onore di incontrare l’orgoglio della città : un omino che piscia, “Mannequin pis” – che con tutto il rispetto spiegateci cosa ha di così entusiasmante un bronzetto che funge da fontanella con il suo pistolino. Simpatico il fatto che la statuetta abbia ricevuto in dono nel corso degli anni oltre 600 vestiti che ogni tanto indossa. Io l’ho visto nudo, ovviamente. La leggenda narra che il piccolo Julien (il bimbo che piscia) sia divenuto il salvatore della città quando fece pipì sulla miccia di una bomba a Bruxelles. Fatto sta che i negozi di souvenir sono pieni di omini che pisciano un po’ ovunque.

Vanto di Bruxelles è poi la Grand Place che, non a torto, è considerata una delle piazze più belle del mondo. Prima di andare via, mi sono infilata nelle stradine turistiche dell’Ilot Sacrè, piene di ristoranti, tavolini e camerieri che con un “ciao” mal pronunciato cercano di attirare i turisti nel loro locale. Specialità della cucina: cozze fritte! Se non ve la sentite di provare le cozze, assaggiate l’altra squisitezza brussellese (no, non i cavoletti): i waffles!!

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Seconda tappa del weekend in Belgio: Gand

La cittadina in cui non puoi fare a meno di avere una bicicletta. I parcheggi delle biciclette nei pressi della stazione sono tra le cose più entusiasmanti che si possano vedere se si è ciclisti romani abituati a pregare per trovare un palo cui attaccare la propria bici. Gand non è una città per vecchi: l’università è polo di attrazione per studenti non solo belga ma anche e soprattutto Erasmus.

Se c’è il sole, la cosa più saggia da fare è comprare una birra e berla in compagnia lungo gli argini del fiume.

In realtà a Gand ce ne sono due di fiumi, Schelda e Lys, e il nome della cittadina, conosciuta in epoca romana come Ganda, significa proprio “luogo convergente tra due fiumi”. Al centro della città ci sono 3 torri: la torre di Belfort, quella della cattedrale e quella di Sint-Niklaas. Poco distante il Castello dei Conti di Fiandra, chiamato Castello di Gerardo il Diavolo, davvero suggestivo con il fiume che gli scorre accanto.

Terza tappa in Belgio: Brugge

Qui fermarsi a mangiare cioccolato è un obbligo. Le strade della piccola cittadina infatti sono ricche di pasticcerie, cioccolaterie e Tea Room che vendono cioccolato di ogni forma e di ogni gusto. Brugge sembra un paesino delle fate, casette basse, strade curate, canali ovunque, cigni che passeggiano nel parco. Peccato per le troppe barchette che navigano le acque dei canali con a bordo un numero indefinito di turisti e per i prezzi troppo alti di qualunque ristorantino!

Ad ogni modo, Brugge rimane nel cuore, il suo cioccolato nelle vene.

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Cosa ricorderò del Belgio

Al di là di tutto, queste sono le cose che sicuramente ricoderò del Belgio anche a distanza di anni:
1. L’olandese che si parla in Belgio è impossibile da imparare e incomprensibile ad orecchio italiano. Assai divertenti sono i ragazzi belga che comunque ci provano a parlare in olandese prima di arrendersi e rivolgersi agli stranieri in una lingua universalmente nota quale l’inglese.
2. Fate scorta di crema di Speculoos, fatta con biscotti di Speculoos sbriciolati: ha retto il confronto con la Nutella, e questo vi basti.
3. Le birre al supermercato costano poco e sono buone. E sono tantissime. Davvero tantissime.

Giorgia. Giornalista, blogger, ambientalista. Testa rossa, sempre. Amo i viaggi, la fotografia e la tecnologia. Nel mio zaino ci sono Arturo e Gertrude, due gufi che si amano e che mi accompagnano ad esplorare il mondo.

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